14 Aprile 2022 cdinnovation

Come migliorare la cybersicurezza dei servizi pubblici?

Cyber security concept. Shield With Keyhole icon on digital data background. Illustrates cyber data security or information privacy idea. Blue abstract hi speed internet technology.

Il mercato della cybersecurity è in continuo aggiornamento e sviluppo. Nella “Relazione Annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2021” a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Sistema d’informazione per la sicurezza della Repubblica, emerge lo scenario degli attacchi cyber sul suolo italiano. Per la precisione, durante lo scorso anno, si è rilevato che il 69% dei soggetti pubblici è risultato vulnerabile agli attacchi informatici, seguito dai privati (24%) e da un target non meglio identificato (7%).

Tavola 6 – Relazione Annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2021” a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Sistema d’informazione per la sicurezza della Repubblica

Prendendo in esami gli ultimi due anni, si denota come in Italia si sia registrato un incremento del 20% di attacchi informatici nei confronti dei soggetti pubblici e in particolare della pubblica amministrazione.

 

Come migliorare la cybersicurezza dei servizi pubblici?
Come si sta preparando l’Italia a questa nuova sfida?

 

Francesco Di Norcia, CEO di Performedia e CDiNnovation ne ha parlato al Cybertalk organizzato da Trend Micro Italia negli UTOPIA Studios. In particolare,  ha spiegato come il processo della digital trasformation delle aziende abbia avvicinato le stesse inevitabilmente al topic della cybersecurity che al giorno d’oggi come ha affermato “risulta essere ancora un mercato lontano dalla saturazione”.

Francesco ha poi proseguito mettendo in luce i numeri allarmanti dello scenario italiano delle PMI: “Secondo Istat abbiamo in Italia oltre 4 milioni di PMI e il 94.8% ha meno di 10 dipendenti. Torna il discorso, equiparabile ai piccoli comuni, che vede l’82.6% delle PMI con un livello digitale medio-basso.”

Francesco ha dedicato l’ultima parte del suo discorso, ponendo l’attenzione su come le PMI, negli ultimi anni, si siano dimostrate più consapevoli sulla necessità di un passaggio al digitale e come molte abbiano introdotto questo cambiamento a livello di ciclo produttivo, di prodotto e di presenza in cloud. A tal riguardo, ha aggiunto, inoltre che al giorno d’oggi sia necessario fare un passo in più dicendo che “le imprese dovrebbero allargare lo sguardo sulla digitalizzazione includendo anche la cybersecurity come elemento facilitatore e di differenziazione.”

Infine ha concluso il discorso, richiamando il ruolo chiave che svolgono i dati: “Come società di servizi e consulenza possiamo accompagnare le aziende verso strumenti sempre più concentrati sull’IoT e sull’AI, con la raccolta e lettura dei dati. Serve una cultura digitale anche nella trattazione dei dati, che vanno difesi e saputi interpretare”.

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