Lo scorso 4 novembre, CDiN ha partecipato ad una tavola rotonda, organizzata dall’Università degli Studi di Bergamo – in particolare dal dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione – dedicata alla comunicazione data-driven.
Partendo dall’assunto che la digitalizzazione dei processi comunicativi ha visto crescere l’importanza che i dati rivestono nei loro ambiti di applicazione, dal marketing all’ascolto della rete, dalle ricerche – di mercato e non – alla produzione culturale e mediale più in generale, la tavola rotonda ha voluto affrontare il fenomeno dei dati digitali (e dei big data) come strumento per la produzione di artefatti comunicativi digitali da tre punti di vista particolari.
- Il primo è l’ambito della comunicazione pubblica e istituzionale – ad intervenire Aldo Cristodoro CEO di IN.TWIG
- Il secondo quello della comunicazione di marca – ad intervenire Francesco di Norcia CEO e founder di CDiN
- Il terzo quello del giornalismo/data-journalism – ad intervenire Isaia Invernizzi, giornalista de L’Eco di Bergamo.
La discussione ha avuto come focus il dato: gli interlocutori si sono concentrati sulla modalità in cui – nei diversi settori di riferimento – utilizzano i dati di cui dispongono, il metodo con cui li interpretano e il risultato a cui giungono. Particolare importanza è stata data al tema, ancora molto caldo, dei big data, per i quali è stato fondamentalmente smentito il ruolo universale: big data non equivale sempre a good data – fondamentale è la loro corretta interpretazione.
Obiettivo della tavola rotonda è stato infine quello di restituire lo scenario contemporaneo sui dati digitali per la comunicazione e far emergere le analogie e le differenze nella loro produzione, distribuzione e consumo all’interno di queste tre prospettive, con particolare attenzione per le esperienze delle realtà che operano sul territorio bergamasco.